Since its founding in 1921 by Guccio Gucci as a travel and luxury equestrian leather goods retailer, Gucci has evolved into a fashion empire renowned for artisanal excellence and innovative design. Change was imminent when in 1990 the American designer Tom Ford was employed to oversee Gucci’s ready-to-wear division. In 1994 he became the first person outside the Gucci family to be employed as the brand’s creative director. Ford rejuvenated the house in the late 1990s, captivating contemporary audiences. During the decade Ford was at Gucci, his collections and provocative campaign imagery instilled the brand with a glamorous and sensual aesthetic. A slinky black jersey dress from the turn of the millennium is emblematic of his approach.
In 2006 Ford was succeeded as Gucci’s creative director by Italian designer Frida Giannini. Famous for being a part of the accessories team that designed Fendi’s ‘It bag’, the Baguette, Giannini was employed to oversee Gucci’s handbag division, but her role soon expanded to encompass accessories and women’s ready-to-wear. Giannini’s hyper-feminine aesthetic and use of floral prints, metallics and animal-print textiles garnered tremendous commercial success for the fashion house. One work in the NGV Collection characteristic of the flair Giannini brought to Gucci is an evening gown from 2012 printed with bold poppies.
More recently, Gucci has become synonymous with the work of Alessandro Michele. Possessing a similar career trajectory to Giannini, Michele was the senior accessories designer at Fendi in the 1990s. In 2002 he began working for Gucci’s London-based design department, and in January 2015 was appointed creative director. Within the year, he released the now coveted Dionysus bag, marked by a large horseshoe clasp – an homage to the brand’s equine roots. Each end terminates in a tiger head, representing Dionysus, the Greek god of wine, pleasure and excess who is often depicted riding a tiger. The Dionysus bag encapsulates Michele’s kaleidoscopic exploration of Gucci’s house code, rooted in the intuitive, emotional interpretation of historical and cultural references. His vintage-bricolage design sensibility pulls from a cacophony of eras, manifesting as unabashedly retro and geek-chic.
Michele’s term as Gucci’s creative director was also typified by camp and hyper-feminine aesthetics, as evident in a dress from the spring–summer 2016 collection, featuring bold colour, delicate tiers and trompe l’oeil ribbon embellishment. The NGV’s Gucci holdings are representative of how each creative director has reinterpreted the codes of the house in their own way, each creating their own Gucci legacy.
Charlotte Botica, Curatorial Project Officer, Fashion and Textiles, National Gallery of Victoria
Dalla sua fondazione nel 1921 da parte di Guccio Gucci come azienda di vendita al dettaglio di articoli da viaggio e pelletteria equestre di lusso, il marchio Gucci si è evoluto in un vero e proprio impero della moda rinomato per l’eccellenza artigianale e il design innovativo. Il cambiamento era alle porte quando nel 1990 lo stilista americano Tom Ford fu assunto per dirigere la divisione prêt-à-porter dell’azienda, mentre nel 1994 divenne la prima persona al di fuori della famiglia Gucci ad assumere il ruolo di direttore creativo del marchio. Alla fine degli anni Novanta, Ford fu in grado di dare nuova linfa alla maison, affascinando il pubblico contemporaneo. Durante il decennio in cui Ford lavorò per Gucci, le collezioni e le immagini provocatorie delle campagne pubblicitarie conferirono al marchio un’estetica glamour e sensuale. Emblematico del suo approccio è l’abito in jersey nero slanciato, realizzato in occasione della fine del secondo millennio.
Nel 2006 Ford fu sostituito nel ruolo di direttore creativo di Gucci dalla stilista italiana Frida Giannini. Famosa per aver fatto parte del gruppo che progettò la “It bag” di Fendi, Baguette, Giannini venne assunta per occuparsi della divisione borse di Gucci, ma il suo ruolo venne presto ampliato fino a comprendere gli accessori e il prêt-à-porter femminile. L’estetica iperfemminile di Giannini e l’uso di stampe floreali, elementi metallizzati e tessuti con stampe animali permisero alla casa di moda di riscuotere un enorme successo commerciale. Un’opera della Collezione NGV che caratterizza l’estro conferito da Giannini a Gucci è un abito da sera del 2012 decorato con appariscenti papaveri.
Più recentemente, il marchio Gucci è diventato sinonimo del lavoro di Alessandro Michele. Con una traiettoria professionale simile a quella di Giannini, Michele ricoprì la carica di senior designer del settore accessori di Fendi durante il corso degli anni Novanta. Nel 2002 Michele iniziò a lavorare per il reparto design di Gucci a Londra e nel gennaio 2015 fu nominato direttore creativo. Nel giro di un anno, lo stilista lanciò sul mercato l’ormai ambita borsa Dionysus, caratterizzata da una vistosa chiusura a ferro di cavallo che intendeva omaggiare le radici equine del marchio. Le due estremità del ferro di cavallo terminano con una testa di tigre rappresentante Dioniso, il dio greco del vino, del piacere e dell’eccesso, spesso raffigurato a cavallo di una tigre. La borsa Dionysus racchiude la caleidoscopica ricerca di Michele all’interno del codice della maison Gucci, radicata nell’interpretazione intuitiva ed emotiva di riferimenti storici e culturali. La sua sensibilità per il design vintage-bricolage attinge da una cacofonia di epoche, manifestandosi come un’immagine smaccatamente retrò e geek-chic.
Anche il periodo in cui Michele ricoprì il ruolo di direttore creativo di Gucci fu caratterizzato da un’estetica enfatica e iperfemminile, come evidente in uno degli abiti della collezione primavera-estate 2016, contraddistinto da colori audaci, delicate decorazioni e nastri trompe l’oeil. Le opere di Gucci esposte alla NGV sono rappresentative del modo in cui ogni direttore creativo ha reinterpretato a modo suo i codici della maison, lasciando così una propria impronta indelebile nel marchio.
Charlotte Botica, Curatorial Project Officer, Moda e Tessuti, National Gallery of Victoria
GUCCI, Florence (fashion house)
Alessandro MICHELLE (designer)
Dionysus, bag 2015 {autumn-winter 2015–16}
cotton (canvas), leather, glass (beads), metal (fastenings)
6.5 x 27.5 x 6.5 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Gift of Olga Kononchuk, 2024
2024.44