Giovanni Paolo Panini was an accomplished painter, architect and designer for the stage. He is best known for his numerous views of Rome, many of which took as their inspiration the city’s remote classical past. The Cumaean Sibyl delivering the Oracles is a prime example of a capriccio, a type of composition that drew on the evocative power of fanciful or real architectural elements placed in a picturesque setting. Panini’s capricci were fantasy paintings of historical events, the narratives set among romantic renditions of the ruins of ancient Rome.
The subject of this painting is a story concerning the Cumaean Sibyl, a famed prophetess of antiquity who lived in a grotto at Cumae on the Italian coast, west of Naples. According to legend, she had offered to sell the nine books of the Oracles (sibylline prophecies that foretold Rome’s future) to Lucius Tarquinius Superbus (Tarquin), the last king of Rome. Tarquin initially considered the Sibyl’s price too high and refused to pay. Consequently, she destroyed three of the books, and then offered the remaining six at the price at which she had presented the original nine. The king continued to reject her offer, and so the Sibyl destroyed three more of the precious volumes. Tarquin finally relented and agreed to buy the last three books.
Panini painted many versions of this legend, as it enabled him to engage with a favourite compositional type. The ruins depicted in the NGV’s picture are loosely based on the baths of the Roman emperors Diocletian and Caracalla, as well as the Basilica of Constantine. In typical fashion, Panini has also included a variety of additional figures in exotic costumes, who watch events unfold.
This is a dynamic work, in which the lively treatment of the figures, the use of impasto (thickly applied paint), and the careful landscape details show Panini at his best. As it has remained in the donors’ family since the eighteenth century, the painting is also noteworthy for its pristine condition, its strong colour and the freshness of its paint surface.
Laurie Benson, Curator, International Art, National Gallery of Victoria
Giovanni Paolo Panini fu un abile pittore, architetto e scenografo. È noto soprattutto per le sue numerose vedute di Roma, molte delle quali si ispirano al remoto passato classico della città. La Sibilla Cumana all’oracolo è un ottimo esempio di capriccio, un tipo di composizione che faceva leva sul potere evocativo di elementi architettonici fantasiosi o reali inseriti in un contesto pittoresco. I capricci di Panini erano dipinti di fantasia di eventi storici, le cui narrazioni erano ambientate tra le romantiche rappresentazioni delle rovine dell’antica Roma.
Il soggetto di questo dipinto è una storia che riguarda la Sibilla Cumana, una famosa profetessa dell’antichità che viveva in una grotta a Cuma, sulla costa italiana, a ovest di Napoli. Secondo la leggenda, la profetessa si era offerta di vendere i nove libri degli Oracoli, vale a dire delle profezie sibilline che predicevano il futuro di Roma, a Lucio Tarquinio (meglio conosciuto come Tarquinio il Superbo), l’ultimo re di Roma. Inizialmente Tarquinio considerò il prezzo della Sibilla troppo alto e si rifiutò di pagare. Di conseguenza, la profetessa distrusse tre dei libri e poi offrì i sei rimanenti al prezzo a cui aveva presentato i nove originali. Il re continuò a rifiutare la sua offerta, e così la Sibilla distrusse altri tre dei preziosi volumi. Alla fine Tarquinio cedette e accettò di acquistare gli ultimi tre libri.
Panini dipinse molte versioni di questa leggenda, che gli permise di cimentarsi con un tipo di composizione a lui prediletto. Le rovine rappresentate nel quadro esposto alla NGV si basano vagamente sulle terme degli imperatori romani Diocleziano e Caracalla, nonché sulla Basilica di Costantino. Come di consueto, Panini incluse anche una serie di figure aggiuntive in costumi esotici, che assistono allo svolgersi degli eventi.
Si tratta di un’opera dinamica, in cui il trattamento vivace delle figure, l’uso dell’impasto (pittura spessa) e gli accurati dettagli del paesaggio mostrano la massima espressione di Panini. Essendo rimasto nella famiglia dei donatori fin dal XVIII secolo, il dipinto è degno di nota anche per le sue ottime condizioni di conservazione, per il suo colore intenso e per la freschezza della sua superficie pittorica.
Laurie Benson, Curatrice, Arte internazionale, National Gallery of Victoria
Giovanni Paolo PANINI
The Cumaean Sibyl delivering the Oracles (c. 1741)
oil on canvas
53.7 x 82.1 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Presented through the NGV Foundation by Primmy and Charles Bright, Founder Benefactors, 2001
2001.179