Carlo Bugatti’s Chair, from the Snail Room represents an extraordinary contribution to the development of twentieth-century design. The Chair, one of four, formed part of Bugatti’s salon interior, the so-called Snail Room, which he exhibited at the First International Exhibition of Modern Decorative Arts, Turin, in 1902.
Bugatti exhibited four interiors, all of which represented a remarkable advance in his design aesthetic. Gone was his heavily ornamented, oriental-inspired furniture that typified his work of the 1880s and 1890s. In the space of just a few years, Bugatti had transformed his heavy, rectilinear framed furniture into curvilinear, solid forms, completely covered in vellum. Inlaid metal ornament was replaced with painted geometric designs; rounded arches that had always been a feature of his work became complete circles and the ovoid form, in particular, came to dominate his aesthetic.
The room that undoubtedly represented his new design aesthetic in its purest form was the Snail Room and it is his chairs from this room that are the most remarkable. In one completely resolved form, Bugatti had done away with chair legs and incorporated the seat and back rest into one sinuous line. It was to be another sixteen years before Marcel Breuer produced the cantilevered chair, which also dispensed with chair legs. The moulded form of the chair, composed of carved wooden elements covered entirely in vellum to disguise their joints, also anticipated injection moulded plastic chairs of the 1950s. Vellum had always been a feature of Bugatti’s furniture but in his last phase of furniture design it completely enveloped his forms. Ornamentation was painted on in a limited palette of red, green and gold.
The Chair is elegantly decorated in geometric designs of dragonflies and flowers. The flowers are represented by single stylised flower heads with long stems and serrated leaves that gradually diminish in size up the stem. They are placed around the lower walls of the chair and, as a poetic detail, Bugatti has placed a small winged insect in profile on each flower head.
The remainder of the Chair is decorated with the dragonfly motif. During the later phase of his furniture design, from around 1895 onwards, Bugatti’s ornament became increasingly geometric and the dragonfly developed into a signature motif of his design aesthetic. He even produced a silver tea and coffee service, c. 1907, ornamented with moulded and applied dragonflies. The dragonfly motif covers virtually all other surfaces of his Snail Room Chair, including a ring around the seat top and graduating lines of the delicate beasts up the spine of the backrest.
The Chair is signed by Bugatti at the base of the circular backrest, and is believed to be the last remaining chair from this interior to come onto the market. Although conceived as a functional object, in essence it is a sculpture, a showpiece to be enjoyed purely for its inherent beauty of form, delicacy and delight.
Amanda Dunsmore, Senior Curator, International Decorative Arts and Antiquities, National Gallery of Victoria
This text was originally published in Art Journal, edition 48, 2008.
La Sedia, dalla Camera a Chiocciola di Carlo Bugatti rappresenta un contributo straordinario allo sviluppo del design del Novecento. La Sedia, una di quattro, faceva parte dell’interno del salone di Bugatti, la cosiddetta Camera a Chiocciola, che l’artista presentò alla Prima Esposizione Internazionale di Arti Decorative Moderne di Torino nel 1902.
Bugatti espose quattro interni, che rappresentavano tutti un notevole progresso nella sua estetica di design. I mobili di ispirazione orientale, pesantemente ornati, che caratterizzavano il suo lavoro degli anni 1880 e 1890, erano scomparsi. Nel giro di pochi anni, Bugatti trasformò i suoi pesanti mobili a cornice rettilinea in forme solide e curvilinee, completamente rivestite di pergamena. Gli ornamenti metallici intarsiati furono sostituiti da disegni geometrici dipinti; gli archi arrotondati che erano sempre stati una caratteristica del suo lavoro divennero cerchi completi e la forma ovoidale, in particolare, divenne la caratteristica dominante della sua estetica.
La stanza che indubbiamente rappresentava la sua nuova estetica di design nella sua forma più pura era la Camera a Chiocciola e sono proprio le sedie di questa stanza a essere le più degne di nota. In una forma completamente risolta, Bugatti eliminò le gambe della sedia e incorporò il sedile e lo schienale in un’unica linea sinuosa. Dovranno passare altri sedici anni prima che Marcel Breuer realizzi la sedia a sbalzo, il cui design non prevede la presenza di gambe. La forma modellata della sedia, composta da elementi in legno intagliati e interamente ricoperti di pergamena per mascherarne le giunture, anticipa anche le sedie in plastica stampata a iniezione degli anni Cinquanta. La pergamena era sempre stata una caratteristica dei mobili di Bugatti, ma nella sua ultima fase di progettazione di mobili avvolge completamente le sue forme. Gli ornamenti sono stati dipinti in una tavolozza limitata di rosso, verde e oro.
La Sedia è elegantemente decorata con disegni geometrici di libellule e fiori. I fiori sono rappresentati da singoli capolini stilizzati con lunghi steli e foglie seghettate che diminuiscono gradualmente di dimensione lungo lo stelo. Sono disposti intorno alle pareti inferiori della sedia e, come dettaglio poetico, Bugatti ha collocato un piccolo insetto alato di profilo su ogni capolino.
Il resto della Sedia è decorato con un motivo a libellula. Nella fase più avanzata della progettazione di mobili, a partire dal 1895 circa, gli ornamenti di Bugatti divennero sempre più geometrici e la libellula si trasformò in un motivo caratteristico della sua estetica. Produsse anche un servizio da tè e caffè in argento, intorno al 1907, ornato da libellule modellate e applicate. Il motivo a libellula ricopre praticamente tutte le altre superfici della sua Sedia dalla Camera a Chiocciola, compresi un anello intorno alla parte superiore della seduta e linee graduali delle delicate bestiole lungo la spina dorsale dello schienale.
La Sedia è firmata da Bugatti alla base dello schienale circolare e si ritiene che sia l’ultima sedia rimasta di questo interno a esistere sul mercato. Sebbene sia stato concepito come un oggetto funzionale, nella sua essenza è una scultura, un pezzo da esposizione da ammirare per la sua intrinseca bellezza di forma, delicatezza e delizia.
Amanda Dunsmore, Curatrice senior, Arti decorative internazionali e antichità, National Gallery of Victoria
Carlo BUGATTI
Chair (1902)
wood, painted and gilt vellum, copper
97.0 x 45.0 x 40.0 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Purchased with the assistance of Paula Fox, the NGV Women's Association and the NGV Supporters of Decorative Arts, 2008
2008.96